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Libretto di risparmio

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Cos’è un libretto di risparmio

Il libretto di risparmio è un documento cartaceo rilasciato dalla banca o posta dopo l’apertura di un deposito a risparmio.

Tutte le operazioni di prelievo e versamento eseguite dal cliente, interessi, bolli e spese bancarie ed in fine eventuale accredito pensione, saranno trascritte sul libretto.

Il libretto offre un servizio bancario limitato.

Può essere rilasciata una carta di debito associata al libretto con la quale si possono eseguire prelievi e pagamenti.

Non è prevista il rilascio di un carnet di assegni, non è possibile eseguire un bonifico e non è prevista la concessione di eventuale fido.

Il libretto può essere intestato a minori, ma in questo caso non può essere cointestato.

Come per il conto corrente se sul libretto di risparmio si ha una giacenza media superiore ai 5.000 euro sarà applicata una imposta di bollo di 34,20 euro annui.

Alla luce dell’attuale crollo dei tassi di interesse ha un rendimento irrisorio, in ogni caso, l’eventuale guadagno viene tassato al 26%.

Due tipologie di libretto

Esistono due tipologie di libretto di risparmio:

Nominativo: è associato a uno o più soggetti se cointestato, l’operatività è concessa ai soli intestatari, prevede la delega a un terzo soggetto.

Al portatore: non è associato ad alcun soggetto, l’operatività è consentita a chiunque ne sia in possesso.

Per legge dal 4 luglio 2017 non è più consentito emettere libretti al portatore, tutti quelli esistenti dovevano essere estinti entro il 2018.

In ogni caso la banca è tenuta a censire il soggetto che ha acceso il rapporto all’emissione, poi dovrà procedere al censimento anche di ogni soggetto diverso che lo esibisca.

Il libretto al portatore non può avere un saldo superiore ai 1.000 euro.

In caso di saldo superiore ai 1.000 euro, in ottica di contrasto al riciclaggio, va estinto ed eseguito un passaggio verso quello nominativo per non incorrere in sanzioni.